magari leggere potrà essere interessante per qualcun'altra
WARNING: il mio parto non è stato particolarmente cruento, ma comunque possono esserci dei particolari impressionanti. Li riporto comunque, sia per dovere di cronaca, che per le future mamme, in quanto secondo me avrebbero potuto essere evitabili (se nn fossi stata una sprovveduta!)
Per maggiori particolari, leggi "cosa cambieresti nella tua prossima eventuale gravidanza" all'interno di questo forum!
La data presunta era il 15 gennaio;
io speravo di partorire anche prima, visto che ero gonfia da far paura, facevo molta fatica a dormire, e anche se è stata una gravidanza splendida per i primi 8 mesi, le ultimissime settimane mi sono uscite 2 vene varicose nella gamba e le smagliature sui fianchi!
Invece niente anticipo, anzi abbiamo pure passato la data presunta-
A questo punto avevo paura del'induzione, io speravo che il parto potesse avvenire naturalmente-
E poi una depressione, tutti (già un mese e mezzo prima!!!) a telefonare ogni giorno:
"è nata?? E' NATAAA??"
...ve lo avrei detto, no??....
ero davvero sconfortata-
TRAVAGLIO:
Due giorni dopo la data prevista, una sera, ho iniziato a sentire delle specie di fitte, dolorose sì, ma niente di speciale.
Ho pensato: chissà... Ho drizzato le antenne e mi sono messa a segnare la frequenza su un quaderno-
il giorno dopo si erano fatte più regolari, alcune più forti, altre più deboli, sempre sopportabili, e nel giro di due giorni sono progressivamente diventate più ravvicinate, fino a stabilizzarsi sui 10 minuti-
A questo punto, ogni volta che arrivavano, non riuscivo a parlare e mi veniva spontaneo respirare profondamente per distendere un po' i muscoli della pancia-
C'è da dire che inspirare ed espirare molto profondamente mi dava anche un leggero giramento di testa che mi aiutava un po' a distrarmi dal dolore-
la mattina del secondo giorno, facendo pipì ho anche notato il famoso "tappo mucoso":
io mi aspettavo quasi di sentire il POP! tipo boccia di champagne invece avrei anche potuto non accorgermi di nulla...
Sia la mia ginecologa (molto brava) sia tutte le ostetriche dell'ospedale mi avevano sempre ripetuto di NON precipitarmi al pronto soccorso alla prima contrazione, per evitarmi di stare giorni e giorni inutilmente in ospedale, quando invece il travaglio può seguire andamenti molto irregolari, anche interrompersi e ripartire dopo qualche giorno.. molto più comodo starsene a casina proprio, farsi una bella doccia in pace, guardare un film, mangiare se e quando si ha voglia!
Quindi ho atteso, come da manuale, che le contrazioni si regolarizzassero ogni 5 minuti per almeno un ora-
Ho svegliato mio marito e siamo andati al pronto soccorso, a piedi (in pratica l'ospedale è a 5 minuti da casa!)
L'infermiera nella guardiola (un po' scocciata in verità) si è fatta spiegare come mai ero lì, mi a chiesto i documenti (?) e mi ha portata al piano di sopra, dove due ragazze giovanissime e gentilissime mi hanno visitata, guardato la cartella degli esami e fatto un sacco di domande er riempire dei moduli.. cose tipo "dove è nato suo marito?"
io che pensavo di essere veramente molto tranquilla e a mio agio, ho dovuto ammettere che forse non lo ero proprio al 100%, perchè lì per lì facevo un po' fatica a rispondere!
Tra l'altro erano piuttosto sorprese della mia tranquillità, visto che ero già dilatata di 4 centimetri!
Mi hanno portata nella sala parto, una stanzetta tiepida, con le luci basse e niente attrezzatura "spaziale" per fortuna (mi aspettavo un incrocio tra il dentista e star trek) dove è entrato anche mio marito, borsone del cambio e tutto- Lì mi sono messa la camicia da notte ed è cominciato il monitoraggio, chiacchierando con una ragazza veramente carina, abbiamo parlato anche dei nostri gatti, tra una contrazione e l'altra!
IL PARTO:
La frequenza e l'intensità erano sempre più forti. Ogni tanto andavo in bagno a fare pipì (per fortuna niente cateteri!) e quando volevo potevo mangiare dei biscotti e bere un tè zuccherato che mi hanno portato.
Mio marito mi dava ogni 15 minuti un rimedio omeopatico che stavo già prendendo da settimane: APERMUS, serve a regolarizzare le contrazioni e a renderle "efficaci" (mia mamma ad esempio fece due cesarei perchè le contrazioni non andavano a buon fine...)
Ora comincia la parte un po' thriller: ho "vinto" l'epidurale gratuita (in questo ospedale c'è una specie di lotteria) ma essendo notte, c'è solo un'anestesista, la quale è impegnata in un caso piuttosto grave (in sala rianimazione).
QUINDI NON SI SA SE E QUANDO ARRIVERà L'ANESTESIA!
Mi parte l'ansia, che si somma a contrazioni sempre più violente e insopportabili-
Cercano di affrettare un po' le cose, per evitare complicazioni, credo (?)
mi fanno spingere da in piedi, da piegata, in tutti i modi, ma io sto malissimo e non ne posso più!
Non mi reggo neanche in piedi- Ogni contrazione mi toglie i sensi, non sento cosa mi dicono, piango e voglio solo che finisca tutto... le contrazioni arrivano ogni minuto, e negli intervalli mi sembra di cadere addormentata...
sono veramente esaurita-
tra l'altro sento che l'ostetrica (che fa avanti e indietro dalla stanza, e ha dei modi un po' sbrigativi) dice che a questo punto anche se arrivasse l'anestesista, sarebbe troppo tardi per l'epidurale! Piango.. per fortuna viene a sapere che non si sono ancora rotte le acque, anche se sono già a 8 cm-
Finalmente l'epidurale (l'ostetrica mi "minaccia": anche se arrivano le contrazioni devo stare immobile mentre mi infilano l'ago- io non riesco quasi a parlare o a sentire cosa mi dicono, si mettono in 3 a tenermi ferma)
COME PER MAGIA NON SENTO PIù IL DOLORE!
rido e scherzo con le infermiere- rientra mio marito che era stato fatto uscire durante la "pera" nella schiena-
ora si tratta di far uscire la bambina...
mi dicono spingi, spingi, ma io ho l'impressione che non ci passa proprio nulla!
Ricomincio a sentire male nonostante l'epidurale, come un enorme sasso, spingo, spingo
finalmente esce (lacerandomi...)
La scena è che:mio marito piange (di gioia)
io piango (di sfinimento), crollata sul lettino, in uno stato tipo "e adesso per favore lasciatemi in pace!"
e solo dopo qualche istante mi accorgo che mi hanno appoggiato sul petto
una bambina tutta rossa, morbidissima, che si muove...
sono incredula, è una sensazione meravigliosa poterla finalmente vedere, toccare, sapere che sta bene e che è tutto finito...
Beh, proprio finito no, perchè c'è da tagliare il cordone (lo taglia il papà , lavare la piccola (anche questo il papà, con un'infermiera), spinger fuori la placenta (uno scherzetto, confronto al far uscire una bambina di 3, 250 kg!)
E poi la parte peggiore: devono ricucirmi le lacerazioni, ma l'anestesia non sta più funzionando e io ricomincio a urlare e piangere, con l'ostetrica che si arrabbia "tenetela ferma! piantala di muoverti!" per fortuna dopo vari minuti (e punti, e urli) l'anestesista mossa a pietà mi spara una dose extra di anestesia, e l'ultimo punto non lo sento-
Mannaggia ma non poteva farlo prima?
(comunque me la sono cavata abbastanza bene, con 7 ore in sala parto... per una primipara pare che sia molto sotto alla media)
Ora che sono insensibile dalla vita in giù, e in preda a un' imbarazzante ilarità, mi mettono su una sedia a rotelle e mi portano nella mia stanza, marito e culletta al seguito-
MI SENTO BENISSIMO E SONO STRAFELICE (cocktail di farmaci o gioie della maternità?
Nel letto di fronte al mio c'è una ragazza che è da giorni in ospedale, perchè si è fatta ricoverare alla prima contrazione- Dopo giorni di travaglio e contrazioni molto dolorose, la dilatazione non procede, ed è veramente esaurita.. le passo l'Apermus, che non si sa mai.. alla fine però quando finalmente l'hanno portata in sala parto, dopo un sacco di tempo le hanno fatto il cesareo perchè comunque non si dilatava.
Ha partorito una bambina bellissima (la mia era tutta un po' gonfia e congestionata, a passare nel canale del parto si è spremuta povera ciccia!), la sua sembrava una bambola di porcellana!
Parlando con le altre mamme del reparto, tutte si dicevano: "non pensavo che facesse COSi' male", e "meno male che c'era l'epidurale!"
I due giorni di permanenza in ospedale (praticamente obbligatori) sono stati un po' un supplizio, perchè la camera era affollata di parenti (altrui) rompiscatole, si moriva di caldo e il letto alto e duro era una tortura, per me che ero un po' ricucita là sotto.. stavo il più possibile in giro per il reparto, con la mia bimba in braccio, le facevo vedere casa nostra che si vedeva dalla finestra, e le foto degli altri bambini, e le luci delle finestre lontane, la notte, attraverso la nebbia..
e lei girava la testa per vedere meglio-
PS: Pare che non lasciandola quasi sempre sdraiata nella culletta dell'ospedale come facevano quasi tutti gli altri (su consiglio delle infermiere "per non stancarti") ma al contrario tenendola sempre in braccio o nel letto con me, attaccata al seno per darle più colostro possibile e farle sentire il mio cuore, la mia pelle, e sopratutto parlandole e facendole vedere tutto quello che vedevo io,
invece che vedere solo il soffitto bianco dell'ospedale
tutto questo è andato a beneficio delle sue capacità visive e motorie-
E in ogni caso ci faceva contente tutte e due!