il fatto e' abbastanza semplice: un amico ci ha proposto (a me, marito, figlia e cani) di condividere in affitto una casa fuori Roma, in campagna abbastanza spinta.
premessa: iosono milanese, ma a 19 anni sono andata a vivere a Roma, e ci son rimasta otto anni, fino alla nascita di Vittoria (9 mesi tra poco). Da quel momento siam tornati a Milano, e le motivazioni principali erano due: a Roma non avevamo lavori stabili ne' una casa che ci permettessero di vivere bene con una bimba piccina, e in secondo luogo qui a Milano abbiamo l'aiuto della mia famiglia (mia mamma in primis,babbo, sorella, cugina, zii miei, nonni addirittura), mentre a Roma i genitori di mio marito sono per vari motivi impossibilitati ad aiutarci.
in realta' le prospettive che avevamo quando siamo venuti a vivere a milano sono state un po' deluse, lavoro pochissimo per mio marito, e per me si prospetta di tornare a fare quello che facevo prima (in nero in piscina). la casa che abbiamo trovato e' minuscola e con due cani (grossi) e una bambina che impara a camminare + noi due, tutti praticamente in una sola stanza, questo inverno sara' UNDELIRIO. dovremmo cambiar casa ma come fare se gia' adesso non riusciamo a pagare affitto e spese qui dove siamo? mannaggia alle grandi citta'!
ovvio che 'prima' non mi sarei fatta troppe menate, la casa dove andremmo (vicino Fara sabina) ha un affitto davvero MINUSCOLO, e improvvisarmi contadina (c'e' orto, alberi da frutto e un bel pratone dove tenere i cani) mi avrebbe divertito, avrei fatto uno zaino, affittato un camioncino e avrei traslocato in allegria.
ma 'ora' non sono piu' da sola, ora che c'e' Vittoria mi sento in dovere di rifeltterci due volte in piu', e cosi' stilo nella mia mente infinte liste di pro e di contro, che hanno a che fare per la maggior parte con il bene di mia figlia.
i pro della trasferta campagnola sono per esempio:
-stile di vita sicuramente piu' 'sano'
-spese ridottissime (tra affitto basso, orto ecc)
-possibilita' quindi di lavorare meno, e non dover mandare Vittoria all'asilo subito, dividendoci la giornata io e il papino.
-un lavoro (part time e in nero, ma tanto qui non " che ci sia di meglio) quasi sicuro per mio marito, e agganci nelle piscine dove lavoravo prima per me)
-casa grande, cani liberi in giardino.
i contro sono:
-nessun aiuto concreto, mia mamma lontana (questo e' il contro piu' grande).
-sbattimento per andare a lavorare a roma col trenino.
-posto un pochino isolato (e se poi sbrocchiamo e ci uccidiamo a colpi di zucchine e rastrelli?)
-tornare a Roma, cioe' da dove ero partita dicendo 'non ci tornero' mai piu'.
-affrontare un trasloco senza averne ASSOLUTAMENTE voglia.
so che molte di voi vivono all'estero. quello che mi chiedo e' quanto l'aiuto della propria famiglia nella pratica di tutti i giorni sia fondamentale. per me finora lo e' stato. avere mia madre vicino dopo la nascita, e nei mesi successivi, anche solo per farmi una doccia in pace, o fare un sonnellino, concedermi un parrucchiere, ma anche avere qualcuno con cui passare le freddissime e grigissime giornate invernali e' stato impagabile.
ora vittoria e' piu' grande, il post partum e' passato e anche mio marito comincia a prendere un po' piu' di confidenza con l'esserino.
ce la caveremo da soli? topi di citta' o topi di campagna?? cosa e' meglio per noi, ma soprattutto cosa e' meglio per Vittoria?
sono davvero indecisa.
scusate gli errori, se mi sono dilungata e se non si capisce niente e tutte le solite cose...